mercoledì 17 aprile 2013

La passività dell'esordiente

Segnaliamo un articolo molto interessante di Matte B. Bianchi che analizza l'approccio passivo e sciatto di molti aspiranti scrittori. C'è da imparare, in sostanza, che scrivere e ottenere una buona pubblicazione non è e non può essere un piatto pronto da mettere nel microonde 2 minuti e via, ma è un lavoro faticoso che richiede impegno e costanza senza garanzie né certezze. Mettiamoci una pietra sopra, dunque, e rimbocchiamoci le maniche invece di sperare nel "colpo gobbo" di cui parla Ermanno Cavazzoni ne Il limbo delle fantasticazioni, pubblicato da Quodlibet, che consiglio a tutti di leggere.

Ecco invece il pezzo di Matteo B. Bianchi sulla passività dell'esordiente:


Buona lettura
Carolina Cutolo

lunedì 8 aprile 2013

Per chi ancora difende l'editoria a pagamento

Siamo lieti di segnalarvi un post di Michela Murgia che sintetizza molto efficacemente le deboli (e talvolta arroganti) argomentazioni degli autori che hanno pubblicato a pagamento e a cui un'evidente coda di paglia impedisce di giudicare la questione EAP con un minimo di senso critico. Pubblichiamo un breve ed eclatante stralcio:

«Perché mi vuoi negare il diritto di pubblicare?
Tutti hanno diritto di scrivere, ma non esiste il diritto di pubblicare, perchè pubblicare è un mestiere con delle regole e dei passaggi di verifica della qualità del lavoro. Pubblicando a pagamento tu li hai saltati: il risultato finale non è una pubblicazione, ma una stampa. Anche se ha il codice ISBN».

Il post per intero lo trovate qui:
Buona lettura.