venerdì 18 novembre 2011

Il prezzo del libro

Quante volte ci siamo ritrovati in libreria con un libro tra le mani e, osservando il prezzo, abbiamo pensato che fosse esagerato? Chi decide il prezzo? L’autore ha potere di intervento?
Nei contratti possiamo trovare la seguente dicitura: Il prezzo di vendita al pubblico è stabilito dall’Editore che lo può variare di volta in volta a seconda delle esigenze commerciali senza doverne dare preventivo avviso all’Autore; l’Autore pertanto rinuncia alle facoltà previste dall’art. 131 della legge 633/1941. Delle variazioni del prezzo di vendita al pubblico verrà data comunicazione all’Autore in sede di rendiconto annuale.
 
Vediamo quali sono le facoltà previste dalla legge a cui l'autore rinuncia su indicazione dell’editore (sic!): art. 131 della legge 633/1941, testo consolidato al 9 febbraio 2008: Nel contratto di edizione il prezzo di copertina è fissato dall'editore, previo tempestivo avviso dell'autore. Questi può opporsi al prezzo fissato o modificato dall'editore se sia tale da pregiudicare gravemente i suoi interessi e la diffusione dell'opera.

 
Quindi, per la legge, l’autore ha un potere di intervento sul prezzo finale del libro a cui non deve assolutamente rinunciare. Non ci si vuole sostituire alla pianificazione economica dell’editore. Non si pretende di fare gli imprenditori al suo posto. È giusto però che, se ho scritto un libro di 120 pagine e l’editore lo vuole mettere in vendita a 20 euro, io possa far valere le mie ragioni.
 
Vista dunque la possibilità non così remota che l’editore metta in vendita il vostro libro a un prezzo che ne può pregiudicare la diffusione, è sensato, nel contratto, non rinunciare ai diritti previsti dall’articolo 131 della legge 633/1941. Molti autori credono che, costando di più il libro, si guadagni di più. Non è vero. Un prezzo ragionevole fa sì che a un prodotto segua un’ampia diffusione. Nella stessa misura in cui è giusto abbassare il prezzo dei CD musicali, il cui mercato è in crisi a causa della concorrenza degli MP3, è altrettanto giusto abbassare i prezzi di copertina di determinati libri, il cui mercato comincia a risentire della medesima crisi anche a causa della concorrenza degli e-book.
E lo stesso discorso vale per la pianificazione economica di un e-book: se un editore vuole vendere il vostro a 16 euro, forse c’è qualcosa di sbagliato. Non pensate che un e-book venduto oltre i 10 euro premi l’autore. Basta osservare il mercato americano per rendersene conto: per far guadagnare meglio in diritti gli autori, gli e-book vengono ceduti direttamente ai distributori, piuttosto che alle case editrici.