Ovvero: del confine tra onestà intellettuale e marketing
Il Festival dell'Inedito, come da homepage, è un progetto di “scouting dei nuovi stili e talenti letterari”, che vanta partner istituzionali quali il Comune di Firenze, la SIAE, la Federazione Unitaria Italiana Scrittori e Radio Tre, oltre a diversi prestigiosi collaboratori tra i quali lo scrittore Antonio Scurati, già finalista al Premio Strega.
Sembra si tratti quindi un'iniziativa molto nobile, e leggendo di sfuggita il loro sito questa sensazione viene rafforzata da una presentazione generale accogliente e molto ben confezionata.
Quello che però non viene MAI detto esplicitamente in nessuna parte del sito, è che si tratta di un'iniziativa a scopo di lucro, legittima e assolutamente regolare, ma a scopo di lucro.
Si tratta cioè di un evento organizzato da un'agenzia letteraria che fornisce servizi a pagamento.
Per esempio non compare da nessuna parte il tipico link Chi siamo oppure, in alternativa Cos'è il Festival dell'inedito, che implicherebbero una (forse scomoda) dichiarazione d'identità, ma solo il link Perché un Festival dell'inedito, dove chiaramente si parla degli scopi e delle modalità con cui raggiungerli, ma non si chiarisce mai esplicitamente con chi abbiamo a che fare. Perché no? Si tratta di un'agenzia letteraria che fornisce servizi a pagamento, cosa c'è di male? Niente, a meno che non si tenti di far passare la cosa come un'iniziativa esclusivamente culturale, come un trampolino di lancio per nuovi talenti aperto davvero a tutti.