lunedì 2 aprile 2012

A Firenze meglio un festival letterario vero

Finalmente una presa di posizione forte e chiara sulla penosa vicenda del Festival dell'Inedito. Invitiamo tutti a leggere e ad apporre la propria firma tra i commenti. Firmiamo questo appello perché iniziative come il Festival dell'Inedito non siano mai più considerate normali.

A Firenze meglio un festival letterario vero

Lettera aperta di scrittori fiorentini (e non).

Gentile Sindaco e Assessore alla Cultura Matteo Renzi,
Gentile Assessore all’Università, Ricerca e Politiche giovanili Cristina Giachi
Gentile amministrazione del Comune di Firenze,
Gentili redazioni di giornali, magazine e radio nazionali e locali,

apprendiamo dalla stampa nazionale e locale la nascita del “Festival dell’Inedito”, iniziativa con sede a Firenze che dichiara promuovere i nuovi talenti e lo scouting letterario, previo però pagamento di cospicue quote di iscrizione da parte dei partecipanti.
L'entità di tali quote e le modalità stesse del procedimento di selezione mostrano a nostro avviso come l'obiettivo non dichiarato di questo concorso sia fare cassa sui sogni e le aspirazioni di chi scrive: ai 130 € (+IVA) richiesti per la prima fase di selezione, con i quali i concorrenti sostanzialmente acquistano una scheda di lettura della loro opera, si aggiungono infatti altri 400 € (+IVA), destinati tra altre cose al noleggio di uno spazio espositivo di cui si fatica a capire l’utilità.

Crediamo che iniziative come questa riflettano quello che sta accadendo a una parte della produzione culturale italiana: la dismissione della selezione intellettuale intesa come valore e l’ostracizzazione della scelta critica in favore di pratiche di valutazione, promozione e pubblicazione a pagamento.
Se una città davvero aspira a essere comunità libera di scambio tra scrittori, ha il dovere promuovere e patrocinare iniziative di qualità dove scrittori e aspiranti possano veramente – e senza balzelli di sorta – entrare in contatto, e rifiutare quegli eventi che puntano innanzitutto a riscuotere denaro da chi coltiva un sogno.



Inviamo la presente non solo in qualità di scrittori, ma anche in qualità di lavoratori della cultura e del giornalismo, di operatori culturali, curatori, critici, ricercatori. La nostra posizione contempla cioè la preoccupazione nei confronti non solo di chi “acquista” cultura, ma anche di chi la produce: col nostro appello vogliamo difendere anche i diritti dei tanti lavoratori della cultura sottopagati e sfruttati, che ogni giorno realizzano traduzioni, comunicati stampa, volumi, eventi, lavorando per un ingranaggio che rischia di andare fuori dal proprio sesto anche a causa di cattive pratiche come quella di un “festival dell’inedito” in cui si chiedono cospicui contributi ai partecipanti.

Confidiamo che i soggetti privati e istituzionali promotori e organizzatori di questa iniziativa e i partner che vi aderiscono vogliano chiarire, in un confronto pubblico da prevedere in tempi brevi, quale idea di cultura intendano sostenere attraverso iniziative del genere.


Primi firmatari da Firenze:


Alessandro Raveggi
Vanni Santoni
Emiliano Gucci
Marco Vichi
Sergio Nelli
Paolo Ciampi
Ilaria Giannini
Marco Simonelli
Francesca Matteoni
Gregorio Magini
eFFe
Francesco Recami
Matteo Salimbeni
Rosaria Lo Russo
Paolo Maccari
Francesco D’Isa
Vittorio Biagini
Michele Dantini
Raoul Bruni

Primi firmatari dall’Italia

Michela Murgia
Carolina Cutolo
Andrea Libero Carbone
Giorgio Vasta
Chiara Beretta Mazzotta
Marco Mancassola
Vincenzo Ostuni
Gianfranco Franchi
Filippo Bologna
Alessandro Bonino
Peppe Fiore
Alessandro Viti
Matteo Fantuzzi
Valerio Cuccaroni
Christian Raimo
Veronica Raimo
Andrea Cortellessa
Tommaso Giartosio
Marco di Marco
Valentina Rizzi
Carola Susani
Michele Vaccari
Lorenza Pieri
Sciltian Gastaldi
Michele Vaccari
Mattia Carratello
Giuseppe Zucco
Emiliano Sbaraglia
Flavio Pintarelli
Simone Ghelli
Gianluca Liguori
Luca Piccolino
Angelo Zabaglio
Simona Baldanzi
Alessandra Amitrano
Sergio Nazzaro
Lidia Massari

I sommersi e i saldati, di Editor in maniototo.