Con tutte le prassi truffaldine e nefaste di editori
scorretti di cui veniamo a conoscenza grazie agli autori che si
mettono in contatto con noi, credevamo fosse difficile ormai stupirci di
qualcosa. Ci sbagliavamo.
Un autore ci scrive che ha partecipato al concorso letterario Gaetano Cingari, organizzato dalla casa editrice calabrese Leonida Edizioni, si è piazzato sul podio tra i primi
tre classificati, e gli è stato sottoposto un contratto di edizione
per pubblicare con Leonida Edizioni l'opera grazie alla quale ha vinto. Ci
chiede quindi di visionare il contratto e dirgli se è tutto regolare.
Leggiamo il contratto. La durata della cessione dei
diritti all'editore è di un anno (ottimo), la percentuale di royalty
da corrispondere all'autore sul prezzo di copertina è del
9% dalla prima copia (ottimo, soprattutto per un piccolo editore), e
anche il resto ci sembrava tutto sommato piuttosto ragionevole,
perciò stavamo per rispondere all'autore che andava tutto bene,
quando ci siamo imbattuti in questa clausola:
«10) L’Autore corrisponderà all’Editore a
titolo di spese di: 30 copie (da destinare all’Autore), correzione
bozze (due giri di bozze), editing, impostazione grafica,
introduzione, spese di segreteria, spese spedizioni, distribuzione,
deposito legale diritti d’Autore e codice ISBN € 580,00 (IVA
inclusa)».
Sembra uno scherzo. Vinci un premio e ti chiedono
di versargli 580 EURO? Ma non è uno scherzo, è esattamente quello
che è successo all'autore che si è rivolto a noi
prima di firmare alla cieca un contratto di edizione
semplicemente inaccettabile perché, lo ribadiamo, e non ci
stancheremo mai di farlo, accaparrarsi i diritti di
pubblicazione e commercializzazione di un testo e chiedere denaro (sotto qualunque forma) all'autore è esattamente come andare al mercato, prendere un mazzo di carciofi e pretendere che il fruttivendolo ce li paghi tanto al chilo per
portarceli via: NON HA SENSO. Eppure in molti ancora credono
che ne abbia, e sono pronti a versare cifre talvolta anche spropositate per una o più di queste motivazioni: impegno
all'acquisto di copie, lavori di editing, correzione di
bozze, grafica, spese di segreteria, spese di spedizione, distribuzione,
deposito legale e codice ISBN (da notare come nel caso della Leonida Edizioni, che le comprende tutte, in pratica il vero editore è l'autore
stesso!!).
Ebbene, se l'autore cede i diritti sul testo, queste motivazioni sono completamente fasulle e ingiustificate non solo dal punto di vista logico (vedi esempio carciofi), ma anche perché i costi di pubblicazione, secondo quanto previsto dalla Legge sul diritto d'autore, sono a carico esclusivo dell'editore, come da Art. 118 della legge n.633/1941, che così definisce il contratto di edizione:
Ebbene, se l'autore cede i diritti sul testo, queste motivazioni sono completamente fasulle e ingiustificate non solo dal punto di vista logico (vedi esempio carciofi), ma anche perché i costi di pubblicazione, secondo quanto previsto dalla Legge sul diritto d'autore, sono a carico esclusivo dell'editore, come da Art. 118 della legge n.633/1941, che così definisce il contratto di edizione:
«Il contratto con il quale l'autore concede ad un
editore l'esercizio del diritto di pubblicare per le stampe, per
conto e a spese dell'editore stesso, l'opera dell'ingegno».
Dunque, meno che mai un autore dovrebbe pagare per
pubblicare dopo aver vinto un premio letterario, peraltro neanche
gratuito, perché (vedi bando del concorso della Leonida Edizioni)
per partecipare alle sezioni Poesia e Silloge bisogna versare
all'editore 20 euro, per la sezione Narrativa 25 euro.
Ma non è tutto. Leggendo sul sito nella pagina di presentazione del concorso scopriamo con un certo sgomento che il premio letterario Gaetano Cingari, indetto
dalla Leonida Edizioni, è patrocinato dal Ministero per i Beni e
le Attività Culturali e dalla Presidenza del Consiglio Regionale
della Calabria. Ci si chiede come sia possibile che delle
istituzioni pubbliche forniscano il proprio patrocinio a un premio
letterario che CHIEDE DENARO agli autori per pubblicarli
accaparrandosi i diritti esclusivi sulle opere. Questo è un fatto gravissimo,
perché proprio la presenza del patrocinio di importanti organi istituzionali fa pensare all'autore inesperto di prassi editoriali che
si tratti di un'iniziativa chiara, pulita, sicura e che evidentemente
pagare 580 euro per essere pubblicati da Leonida Edizioni cedendo i diritti della
propria opera sia NORMALE.
Abbiamo perciò contattato gli enti pubblici di cui sopra, e abbiamo ricevuto questa risposta (protocollata) dall'Ufficio Gabinetto della Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria:
«Visti gli atti d’ufficio, durante l’attuale legislatura, precisamente dal 4 maggio 2010 ad oggi, nessun patrocino è stato concesso da questa Presidenza del Consiglio regionale della Calabria alla casa editrice Leonida Edizioni per il premio letterario internazionale “Gaetano Cingari”».
Abbiamo perciò contattato gli enti pubblici di cui sopra, e abbiamo ricevuto questa risposta (protocollata) dall'Ufficio Gabinetto della Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria:
«Visti gli atti d’ufficio, durante l’attuale legislatura, precisamente dal 4 maggio 2010 ad oggi, nessun patrocino è stato concesso da questa Presidenza del Consiglio regionale della Calabria alla casa editrice Leonida Edizioni per il premio letterario internazionale “Gaetano Cingari”».
Abbiamo inoltre ricevuto questa risposta dall'Ufficio per le Relazioni con il Pubblico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali:
«In merito alla sua segnalazione da lei inviata sono a
comunicare che questa Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti
Culturali e il Diritto d’Autore, ha interessato della vicenda il Gabinetto
dell’On.le Ministro dei Beni e le Attività Culturali (con nota che si
allega), essendo il Ministro il solo a poter concedere tale riconoscimento.
Tuttavia da nostre ricerche interne non risulta che sia
stato concesso il patrocinio per questa manifestazione».
Per concludere, vorrei a questo punto soffermarmi sulle parole che
la Leonida Edizioni utilizza sul suo sito per descrivere il concorso
letterario Gaetano Cingari:
«La
proposta inerente l’organizzazione del Premio Letterario vuole
essere parte integrante di quei programmi socio-culturali afferenti
lo sviluppo del nostro territorio. La manifestazione vuole pertanto
attestare la volontà di promuovere eventi legati al dibattito etico
in seno alla società attuale, la quale deve percepire la necessità
di richiamare alla nostra attenzione gli insegnamenti di quei grandi
uomini che incarnano in sé valori civili, etici, morali».
Che faccia tosta. Ci si chiede che tipo di
"sviluppo" socio-culturale questi signori abbiano in mente per il
territorio calabrese e che cosa significhino mai per loro, dato che
le utilizzano (e sono pure editori letterari) parole come ETICA e
VALORE CIVILE. Chi siano invece i "grandi uomini"
i cui insegnamenti hanno ispirato questa ignobile operazione,
preferiamo non saperlo.
Carolina Cutolo
(con un sentito ringraziamento per l'autore che ha acconsentito perché raccontassi la sua storia e
utilizzassi il contratto di edizione che gli è stato sottoposto
dalla Leonida Edizioni per fornire i dettagli).