Ovvero: un'altra trappola per esordienti
Grazie alla segnalazione de Il tropico del libro, scopriamo che non solo la vicenda penosa del Festival dell'Inedito non è servita a scoraggiare iniziative che lucrano sui sogni di gloria degli aspiranti scrittori (per di più patrocinate da istituzioni pubbliche), ma che qualcuno sta giocando al rialzo, chiedendo quote di partecipazione incredibilmente più alte di quelle del Festival dell'Inedito.
Stiamo parlando del concorso letterario Il libro nel cassetto, indetto dall'associazione Tipografia Moderna e patrocinato dal Comune di Ravenna con la partnership della Cassa di Risparmio di Ravenna.
Vi rimandiamo all'ottimo articolo de Il Tropico del Libro per l'analisi dettagliata dell'iniziativa, e ci limitiamo qui a segnalarvi i punti essenziali dell'operazione: per accedere alla selezione basta inviare il proprio manoscritto, ma se si viene selezionati, per essere pubblicati bisogna versare il “piccolo contributo” (come lo chiamano sul sito del concorso) di 950 euro.
Ora: stupisce che il Comune di Ravenna, che è un'istituzione pubblica, patrocini un concorso letterario a pagamento (per di più così caro), mentre dovrebbe favorire e promuovere progetti culturali seri e realmente accessibili a tutti i cittadini.
Se il Comune di Ravenna non è al corrente dell'altissima quota di partecipazione (pur non essendoci giustificazioni per una simile svista e per la leggerezza con cui avrebbe concesso il patrocinio) dovrebbe fare un onesto passo indietro e ritirare immediatamente il suo appoggio all'iniziativa.
Se invece è al corrente sorgono seri dubbi sui reali motivi per cui avrebbe deciso di appoggiare un'iniziativa lucrosa, che fa ricadere tutto il rischio imprenditoriale sugli autori, e ingannevole, visto che sul sito del concorso c'è scritto che "parteciperai al concorso per vincere la pubblicazione GRATUITA di un tuo libro" e poi sul bando del concorso c'è scritto, AL CONTRARIO, che "Per procedere con la pubblicazione gli autori selezionati dovranno versare la quota di partecipazione di Euro 950,00".
Insomma, sorvolando sull'iniziativa, lucrosa e ingannevole per i motivi suddetti, credo che il Comune di Ravenna, e in particolare il Vice Sindaco Giannantonio Mingozzi (che compare tra i giurati del concorso), dovrebbero ai cittadini quantomeno una spiegazione.
Ci auguriamo che nessun aspirante scrittore pensi che per poter inaugurare dignitosamente la propria carriera letteraria basti pagare, per di più cifre che rasentano la follia.
Ecco un piccolo esempio, tratto dal video di lancio del concorso di cui sopra, delle tecniche di comunicazione e marketing usate in questo genere di operazione per intortare gli esordienti più sprovveduti.
Carolina Cutolo
Per Scrittori in Causa