Di Simona Baldanzi
Sul tuo blog accenni al tuo impegno nel LIBERFEST, che si terrà su Firenze e provincia, dal 30 maggio al 2 giugno 2012. Scrivi “Si tratta di un Festival per i giovani lettori dai 14 ai 20 anni, associato al concorso Libernauta che si tiene da 12 anni nelle biblioteche della provincia fiorentina. Sarà il primo Festival dedicato esclusivamente ai ragazzi della scuola superiore, con letture, incontri, spettacoli, mostre. Parteciperanno molti amici di Libernauta, come giovani e promettenti scrittori, giornalisti, e anche attori, registi, cantanti appassionati di lettura, che per il Liberfest inventeranno spettacoli speciali. Ma soprattutto parteciperanno i lettori, saranno premiati i lettori e saranno messi in gioco i lettori!” Ci vuoi spiegare meglio di cosa si tratta, chi sono i partner, i luoghi e gli scopi del progetto?
Liberfest è un festival dei lettori giovani. Sono loro infatti i protagonisti di questa kermesse di tre giorni che si terrà a Firenze e Scandicci, nelle biblioteche che fanno parte della rete provinciale (quindi le Oblate a Firenze, biblioteca dell'Isolotto, Sesto, Scandicci), nelle scuole superiori che hanno aderito al progetto, nelle librerie fiorentine, e nei luoghi cittadini che ospiteranno le diverse iniziative (Caffé delle Murate, Cinema Odeon, Auditorium Santa Apollonia, etc.). Stiamo lavorando da molti mesi con tutti i soggetti interessati al progetto: la Regione, la Provincia di Firenze, il Comune di Firenze e Scandicci Cultura, lo SDIAF (rete bibliotecaria dell'area fiorentina)e lo SDIMM (sistema del Mugello), le scuole superiori, la Tramvia. Il plurale che uso è per indicare il gruppo di lavoro formato da il comitato organizzatore di Libernauta (vedi www.libernauta.it) il comitato scientifico del Festival, formato da me, Giorgio van Straten, Marino Sinibaldi, Enzo Filenio Carabba. Nel progetto sono entrati come partner, oltre agli enti citati, Radio 3, Controradio e La Repubblica. Lo scopo del progetto è promuovere, valorizzare, accrescere la lettura, evidenziare il ruolo centrale che quest'attività ha nella società contemporanea, rendere i giovani lettori fieri di essere lettori.
Quali costi ha tale progetto per gli organizzatori? E l’impegno tuo e di altri scrittori? E il costo per i partecipanti?
Quanto ai costi, bisognerebbe chiedere al direttore di Scandicci Cultura Stefano De Martin che sta lavorando alacremente da mesi, per intessere una rete complessa. Posso dire che le persone coinvolte dal progetto non hanno compensi. Il progetto è fatto a costi minimi, per la comunicazione, la stampa delle locandine, per il resto abbiamo avuto l'adesione entusiasta e generosa di molti amici. Il regista Stefano Massini ha offerto il suo bellissimo spettacolo Io non taccio, che sarà rappresentato da tre sacerdoti e una suora; i gruppi musicali che fanno capo a Scena Muta ci stanno dando una mano per le serate; gli scrittori coinvolti sono tutti giovani autori di qualità, toscani, e hanno dato la disponibilità senza neppure chiedere un cachet. Tutti hanno aderito al progetto, basandosi sui suoi contenuti di valore.
Noi partiamo con una ricerca sulla lettura fatta sul campo in questi mesi dai ricercatori Becagli e Ranfagni dell'Università di Firenze e su questa ricerca a caldo della situazione faremo un convegno nazionale, il primo dopo tanti anni, che offrirà i dati sia locali che nazionali sulla lettura. I relatori riceveranno un semplice rimborso spese, posso garantire che vengono per amicizia e per il loro speciale impegno nel campo: Antonella Cilento, Loredana Lipperini, Giovanni Peresson, l'editore Avanzini, Mariastella Resetti hanno aderito con grande entusiasmo.
Non ci sono costi per i partecipanti, ma stiamo scherzando? I ragazzi sono il valore del Festival, noi parliamo ai lettori, noi vogliamo ascoltare i lettori. Ci saranno spettacoli e mostre delle attività svolte nelle scuole, che metteranno in evidenza la grande creatività dei giovanissimi sul tema della lettura.
Hai firmato la lettera appello di alcuni scrittori fiorentini e poi sostenuta da altri da tutta Italia, per spingere il comune di Firenze a ritirare l’adesione al Festival dell’inedito. Dibattito sul web che poi ha portato all’annulamento del festival. Ci vuoi spiegare perchè hai dato la tua adesione? Da un’addetta ai lavori di un festival culturale che coinvolge i ragazzi siamo curiosi di sapere la tua opinione in merito.
Ho letto la vostra lettera sul blog e ho avuto un'idea più chiara di un'operazione confusa, che non avevo neppure vagliato con attenzione. Che significa "Festival dell'Inedito"? Per me è un ossimoro. Di solito un "Festival" è un'occasione per offrire contenuti di qualità, di valore. Non una "fiera della vanità o dell'illusione". Oggi noi stiamo vivendo una fase molto critica della società letteraria. Abbiamo bisogno di progetti culturali che uniscano, che facciano partecipare le persone intorno a idee condivise, non credo ci sia bisogno di puntare sull'individualismo, su presunte glorie, su selezioni copiate dai talent show televisivi. Il nostro paese è sempre l'ultimo in Europa per numero di lettori, e vogliamo ancora far credere al sogno di successo con la scrittura? Noi abbiamo bisogno di rafforzare la lettura come attività di crescita e di consapevolezza, come fondamento della cittadinanza attiva.
È una battaglia vinta quella contro il lucrare sui sogni di pubblicazione? Come ci si può difendere e quail strategie bisognerebbe adottare?
Non ci sono vittorie in questo campo dove suonano sempre le sirene del facile successo, della pubblicazione come evidenza di talento. La fabbrica dell'illusione esiste per tutto, non solo per la letteratura: per il teatro, per la musica, per la danza, per la moda. La televisione ha anzi incentivato il sogno, con le trasmissioni dove cantano i bambini, dove balla chi non sa ballare, e vincono i somari. In un paese dove pochi leggono, tanti pensano che scrivere sia una strada per il successo, anziché un mestiere che necessita talento e forte impegno. Ci si difende con la qualità. Gli scrittori non puntano mai a un libro, ma conducono una personale ricerca narrativa, e nel tempo è quel che emerge, quello che ha un forte e indiscusso valore.
Di cosa ha bisogno Firenze e il nostro paese in generale in ambito culturale e editoriale? Quali festival, quali iniziative? Quail consigli vorresti dare alle istituzioni pubbliche che si trovano a fronteggiare la crisi e a dover scegliere cosa finanziare, cosa patrocinare, su cosa investire?
A questo punto, devo chiarire qual è il mio impegno personale. Questo mestiere, la promozione della lettura, lo faccio da oltre vent'anni, come bibliotecaria, critico letterario, scrittrice, docente di corsi di formazione. Si deve fare con passione, con umiltà, lavorando con le persone, con chi mette su biblioteche dal niente, con chi guadagna un lettore alla volta, mettendo in mano il libro giusto, si deve lavorare insieme, insegnanti e bibliotecari, aiutando i ragazzi a crescere e a sviluppare i loro gusti letterari. Io credo che noi tutti abbiamo bisogno di questo: di confrontarci e collaborare, di incontrarci, come faranno i giovani autori con i ragazzi delle scuole, per scambiarci le esperienze, per ispirare. Le istituzioni pubbliche fanno già molto con le biblioteche e la funzione di accoglienza e ascolto, di offerta culturale che le nostre biblioteche sono in grado di dare a un pubblico molto vario, dai bambini agli adulti. Questo fanno e devono continuare a fare, affidando a un personale qualificato la gestione dei progetti, selezionando i progetti migliori, quelli di servizio pubblico e non di iniziativa privata di poco chiara finalità. Qui devono investire: nell'educazione, nella formazione, nella qualità, nella ricerca. Tutte le crisi si affrontano con coraggio e chiarezza di intenti, volontà, trasparenza e trasmissione di saperi.
Paola Zannoner è scrittrice, esperta di narrativa e consulente bibliotecaria, ha pubblicato oltre una trentina di libri (con Mondadori, De Agostini, Fanucci, Giunti) rivolti specialmente ai giovanissimi, alcuni dei quali tradotti in molti paesi. Tiene corsi di scrittura narrativa, conferenze, lezioni sulla scrittura e sulla didattica della lettura nelle biblioteche, scuole superiori, università in tutta Italia.